Rocco Chinnici, uomo giusto e senza paura

chinnici
Contava molto, Rocco Chinnici, sulla formazione di una coscienza civile e democratica. Era un uomo, come ebbe a scrivere il regista Pasquale Scimeca su L’Unità, un uomo giusto e senza paura. Erano le otto del mattino del 29 luglio del 1983, in via Pipitone Federico, al civico 63, nel centro di Palermo. Un’esplosione degna di Beirut e poi sull’asfalto i corpi senza vita del giudice Rocco Chinnici, degli uomini della sua scorta, Mario Trapassi e Eduardo Bartolotta, e del portiere del suo stabile Stefano Lisacchi.E sono sempre le parole di Scimeca che spiegano perché oggi noi tutti dobbiamo ricordare quest’uomo e il suo sacrificio e, personalmente, entrare a Sala d’Ercole e difendere i diritti di tutti. “E se vogliamo sapere veramente perché lo hanno ammazzato, perché poi hanno ammazzato i suoi ‘allievi’ Falcone e Borsellino, dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la società del nostro tempo, quel buco nero che ha inghiottito la coscienza civile della nostra nazione, la corruzione della classe politica, di quella economica, della burocrazia, e perché no, anche nell’intimo delle nostre coscienze.”

Scuola, ma non è una vera riforma

scuolaUna vera riforma della scuola andava fatta con il consenso di studenti e insegnanti e non contro di loro. E che questa strada sia sbagliata, e non condivisa, lo dimostrano le tante manifestazioni di piazza. Oggi lo hanno dimostrato anche i numeri alla Camera dove è stata definitivamente approvata. Su 454 deputati presenti hanno votato a favore in 277, 173 contro. In quattro si sono astenuti. Sono 39, tra i quali Speranza e Cuperlo, i deputati Pd che non hanno partecipato al voto sulla riforma della scuola. Tra questi, sarebbero 24 gli esponenti della SinistraDem. Roberto Speranza risultava in missione ma ha fatto sapere di non aver partecipato per scelta. Secondo i tabulati, oltre ai cinque no alla riforma – tra cui quelli dei siciliani Capodicasa e Zappulla -, tanti, tra quelli che non hanno partecipato al voto, sono riconducibili all’area guidata da Speranza e ai cuperliani come Davide Zoggia, Nicola Stumpo e Maria Iacono. A dimostrazione che una parte consistente non solo di elettori e di militanti ma anche di rappresentanti politici del Partito Democratico chiede un Pd che porti avanti le riforme con un vero confronto all’interno del partito e con le parti sociali.

Legge sugli appalti: ecco perché non ho partecipato al voto

mariella maggio2Non ho partecipato al voto sulla norma che modifica la gestione degli appalti perché non mi ha convinto la posizione della presidenza dell’Assemblea che – di fronte al parere negativo dell’ufficio legislativo – rimanda la decisione al Parlamento. Ho sottoscritto la richiesta di verifica di incostituzionalità bocciata dall’Aula. Non si può non rimanere colpiti da un atteggiamento strano e di pressing dei soggetti interessati presenti e sicuramente una grande preoccupazione per quello che potrà determinare un contenzioso di fronte alla conferma di un vizio di costituzionalità. Respingo le accuse che ci sono state lanciate sulla volontà di bloccare la gestione degli appalti in presenza di una norma nazionale vigente. Forse dovremmo riflettere un po’ di più su una strana accelerazione.

Reintegrare i circa 1.200 lavoratori forestali antincendio

antincendio“Bisogna reintegrare i circa 1.200 lavoratori forestali antincendio che attualmente sono fuori dal servizio: l’impegno del PD all’Ars va in questa direzione”. Lo dicono il presidente del gruppo PD all’Ars Baldo Gucciardi e i parlamentari Giovanni Panepinto e Mariella Maggio.

“Si tratta di personale escluso per via della disposizione che prevede un risparmio del 20% sulla spesa – aggiungono – ma questo obiettivo è, nei fatti, già raggiunto dal momento che i ritardi nella partenza del servizio antincendio determinano un numero complessivo minore di giornate lavorative”.

“Inutile ribadire – aggiungono gli esponenti del PD – che si tratta di personale che svolge un ruolo cruciale a difesa del territorio. La Sicilia non può permettersi di attraversare l’estate senza le necessarie contromisure di fronte al rischio, purtroppo sempre presente, di incendi”.

Agricoltura: trovare subito una sede adeguata per il Cra

craAssemblea al CRA (centro di ricerca agricola) per parlare di accorpamenti con altri centri. Un punto è imprescindibile: non si può tagliare sulle risorse umane e sulle strumentazioni, a livello nazionale va fatta una battaglia per fare rientrare Palermo in una dei sei centri in cui verrà mantenuta la ricerca di filiera senza esclusione di quella della floricoltura. A livello regionale, invece, ho dato la mia disponibilità ad aprire subito un confronto con l’assessorato all’agricoltura, per trovare una sede adeguata a tenere dentro i laboratori e i campi per le sperimentazioni. È ora che la ricerca abbia un ruolo fondamentale per una competitività fondata su qualità e innovazione, in questo caso nel settore dell’agricoltura che deve tornare ad essere, nella nostra regione, volano di sviluppo.