Andrea Orlando: “Vanno colpiti i patrimoni e reintrodotto il falso in bilancio”

Liana Milella, la Repubblica, 10 dicembre 2014
Ora fate sul serio contro i corrotti? «Non abbiamo mai scherzato, lo prova l’autoriciclaggio». Non è solo propaganda? «No, tant’è che non è un intervento spot e non riguarda solo l’ambito penale». Garantite tempi stretti? «Sì, Parlamento permettendo». Più controlli? «Serve la vera Politica». Il Guardasigilli Andrea Orlando non fa sconti ai delinquenti.
Farà paura ai corrotti patteggiare e non scansare la galera?
«È giusto che, pur se si ammette la responsabilità, una parte della pena sia scontata in carcere. Basti pensare che su 54 mila detenuti solo 250 lo sono per reati contro la pubblica amministrazione».
Anziché alzare la pena minima della corruzione non era meglio aumentare la massima?
«Le cronache recenti dimostrano che il patteggiamento per questi reati funziona, bisogna però evitare che la deterrenza della pena perda la sua forza».
Confische come per la mafia: non si rischiano tempi lunghi?
«Abbiamo introdotto norme per accelerare anche quelle legate all’associazione mafiosa. In ogni caso la norma è studiata per tener conto della specificità dei patrimoni accumulati dai corrotti».
Non è l’ennesimo slogan dire che restituiranno il maltolto? Come e quando accadrà?
«Ridare indietro i soldi rubati sarà la condizione senza cui non si potranno avere sconti di pena. Sarà una pena aggiuntiva di forte deterrenza. Come abbiamo visto per i mafiosi, aggredire il patrimonio spesso spaventa più del carcere».
Con criminali così abili basta evocare la prevenzione?
«Per questo è fondamentale reintrodurre un serio falso in bilancio, perché attraverso la falsificazione dei bilanci non solo si violano le regole del mercato, ma si crea il nero necessario ai processi corruttivi. Anche questa norma è già al Senato».
Lei e Renzi non avete promesso tutto questo a fine giugno? Sono passati sei mesi e siamo a “caro amico”…
«La prima data riguarda le proposte, ma i provvedimenti sono stati licenziati a fine agosto. E poi, francamente, non definirei “caro amico” aver introdotto uno strumento importantissimo come l’autoriciclaggio che è già legge dello Stato».
Dopo la sentenza Eternit avevate garantito di cambiare la prescrizione. Ora volete allungarla solo per la corruzione. E la riforma?
«Domani il consiglio dei ministri licenzierà il testo che cambia tutto il processo penale, prescrizione compresa, ferma al primo grado, con tempi bloccati in appello e in Cassazione. In ogni caso il 16 dicembre la commissione giustizia della Camera affronterà la questione sulla base di proposte del Pd».
Ma nello scandalo di Roma la politica non si è mostrata schiacciata e succube?
«Non generalizzerei, i magistrati devono fare fino in fondo il loro lavoro. Tutti gli anni di esperienza del governo di centrosinistra a Roma, persino gli errori politici, non possono e non devono però essere ridotti alle cronache di questi giorni. Ci sono episodi che mostrano un forte grado di subalternità e permeabilità nei confronti di interessi di tipo criminale. Sono fatti molto gravi che vanno affrontati sotto tutti gli aspetti, andando fino in fondo».
E quali sarebbero questi aspetti?
«Sicuramente quello della prevenzione».
Tempi lunghi, allora…
«Non necessariamente. Sono fenomeni che infettano le istituzioni con il tempo e vanno affrontati alla radice, altrimenti rischiano di riproporsi con protagonisti diversi. Qui non bastano le norme. Ci vuole il colpo d’ala della politica, bisogna monitorare come funzionano i partiti che rischiano di essere realtà atomizzate, frammentate e per questo assoggettabili a interessi particolari. Qui conta la capacità di far vivere soggetti che non siano solo formicai con una lotta del tutti contro tutti, costellati di trasformismi che mortificano le aspettative degli elettori, dei militanti e della stragrande maggioranza di amministratori onesti. Al di là della dimensione penale, un partito che perde l’orizzonte comune diventa preda di chi vuole utilizzare la politica per fini di arricchimento o per disegni di potere».
Com’è possibile che il Paese che ha la presidenza del semestre europeo venga raccontato sui giornali come quello in cui gente del Pd prende uno stipendio mensile da Carminati?
«Bisogna rompere con tutto questo, il malaffare deve stare fuori. Prendere soldi da Carminati è particolarmente grave, ma il pericolo incomincia quando, in un quadro di frammentazione e di conflittualità, la capacità di lobby e interessi anche legittimi appare determinante e la linea del partito non è frutto di elaborazione collettiva o comunque autonoma, ma di referenti che sono esterni alla vita del partito, che lo usano come una gigantesca scacchiera. Questo è il punto politico da affrontare. Il problema sta in come si costruisce un partito che sia luogo di elaborazione e abbia una sua autonomia».
Sta dicendo che il Pd è eterodiretto da lobby esterne?
«Dico che il Pd sta tentando faticosamente di riflettere sulla propria forma di organizzazione ed è unico a farlo. Renzi, in questi mesi, ha cercato spazio di autonomia della politica. Questo non è avvenuto in tutte le realtà territoriali. Questo è lo sforzo che d’ora in avanti dobbiamo fare».

Precari. Maggio (Pd): L’ulteriore proroga deve essere utilizzata per avviare reale percorso di stabilizzazione

“Non è più percorribile la strada delle proroghe dei contratti che si susseguono ormai da decenni e si deve cambiare strategia, rivedendo l’impegno del governo regionale e l’azione degli enti stabilizzatori, per giungere alla reale fuoriuscita dal precariato”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione Lavoro, Mariella Maggio, al termine della riunione congiunta della I, II e V Commissione all’Ars che ha avuto all’ordine del giorno proprio il tema dei precari. “Nell’immediato, occorre individuare un percorso che superi gli ostacoli legati al meccanismo degli squilibri di bilancio, che di fatto hanno impedito a tanti Comuni di procedere alla stabilizzazione. Nel contempo – prosegue la parlamentare regionale del Pd -, è necessario procedere verso un percorso normativo, da portare al confronto con il Governo nazionale, che dia certezze sui trasferimenti attraverso la storicizzazione della spesa e fissi dei paletti vincolanti per gli enti che devono stabilizzare. Solo così – conclude Maggio – si può avviare una fase che rassicuri i lavoratori per il loro futuro e certezze di fruizione dei servizi ai cittadini”.

Circolo Pd lavoro: Persone, lavoro e democrazia

pdVenerdì 19 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 20.00 in Piazza Don Bosco, 8/A a Palermo si svolgerà un evento molto importante per l’affermazione delle nostre idee a partire dalle persone, dal lavoro, dalla democrazia. Sarà un a festa di programmazione e di tesseramento. Un’occasione per stare insieme, per riscoprire il valore dell’appartenenza e del tesseramento, per concordare assieme il nostro ruolo e la nostra presenza sul territorio, per definire assieme ai nostri iscritti e simpatizzanti le tappe che ci porteranno verso PALERMO 2017!
Vi aspetto tutti!