Beni confiscati. Maggio: Sostegno alle attività produttive confiscate e patto antievasione

IMG-20150131-WA0000“In attesa che anche a livello nazionale si definiscano le nuove regole per le gestioni liquidatorie commissariali e per gli elenchi dei commissari liquidatori, considerato che uno dei problemi principali è la mancanza di risorse per la costituzione di un fondo di rotazione da cui attingere per impedire che le aziende e le attività confiscate chiudano i battenti, con le conseguenti ricadute negative sui lavoratori, lunedì chiederò una riunione congiunta della Commissione Antimafia e della Commissione Lavoro per proporre al governo una forte iniziativa che miri alla salvaguardia delle attività. Siamo tutti consapevoli quanto sia stretto il legame tra occupazione e legalità e che non si può prescindere da esso perché confisca non deve equivalere a perdita di posti di lavoro”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione Lavoro, Mariella Maggio, che oggi ha partecipato all’iniziativa della Cgil “Viaggio della legalità”, che, come quarta tappa siciliana, ha avuto la sala convegni della Camera del Lavoro di Palermo.
“Contemporaneamente sollecito l’intervento autorevole del governo regionale per un patto antievasione – prosegue il deputato Pd -. Per chi, come il governo di Rosario Crocetta, ha come punto fondante la lotta all’illegalità, è un’azione quasi fisiologica, da condurre in sinergia con imprese e associazioni di categoria: fra l’altro – conclude Maggio -, potenziare la lotta all’evasione vuol dire anche incrementare automaticamente il recupero del gettito delle imposte”.

L’orrore è sempre dietro la porta. Non dimentichiamo di essere umani

ausEra il 27 gennaio 1945: 70 anni fa i soldati ucraini dell’Armata Rossa aprivano i cancelli del campo di concentramento diventato il simbolo dell’Olocausto. Ad Auschwitz si trovavano circa 7.000 prigionieri ancora in vita. Per noi il 27 gennaio è diventato la Giornata della Memoria. Non serve solo a non dimenticare. Serve a riflettere e a farci capire che il passo dalla normalità all’orrore è piccolo e si compie spesso per ignavia e disinteresse. Come racconta una delle sopravvissute italiane, alla quale oggi va il mio pensiero: Liliana Segre. “Era una sera qualsiasi. Stavamo a tavola. Io, papà e i nonni. Io ridevo e scherzavo come al solito. Però mi accorsi che c’erano tre paia d’occhi che mi guardavano ansiosi. (…) In quel momento mio padre parlò: “Liliana, sai che non puoi più andare a scuola…” “Ah, no?” gli dissi cercando un perché con gli occhi smarriti. Lui lo capì. “Perché ci sono delle nuove leggi per noi che siamo ebrei. Tu, come tutti i bambini ebrei, sei stata espulsa dalla scuola.” Espulsa. Avevo appena compiuto otto anni, era settembre e la scuola cominciava il 12 ottobre.”

Precari: via libera alla proroga! Adesso una soluzione definitiva

precari“Approvato all’unanimità il disegno di legge che prevede la proroga per i contratti dei precari degli enti locali. Una buona notizia per le oltre 22 mila persone interessate, anche perché il testo estende la proroga anche per i Comuni in dissesto e pre-dissesto. Questa norma – sottolinea in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio, vicepresidente della Commissione Lavoro – è un atto concreto a sostegno di tanti lavoratori che da anni svolgono con dedizione il proprio servizio nella pubblica amministrazione e per i quali ora l’impegno è quello di lavorare per trovare una soluzione definitiva in vista della discussione sul bilancio di previsione 2015”.

RAP: quando la pubblicità non è solo sessista ma anche scadente e diseducativa

loraquotidiano.it_2015-01-03_09-34-41-500x281Oggi l’azienda palermitana per la raccolta dei rifiuti ha diffuso una campagna pubblicitaria per il ritiro degli ingombranti che vede raffigurata una donna legata ad un frigorifero e ad un divano. Tutto pronto per essere portato via. Una pubblicità – quella della RAP – che forse avrebbe voluto essere ammiccante verso quelle battute di cattivo gusto che tutti noi (prima o poi) facciamo in privato sulle suocere esacerbate casalinghe. Ma in realtà la pubblicità della RAP è non solo sessista ed imbarazzante, è anche diseducativa per il messaggio che fa passare. Non si possono rappresentare in questo modo superficiale e stereotipato le donne in una campagna pubblicitaria che va su tutti i muri della città gettando Palermo in una sorta di black-out culturale e, con la fragile scusante delle bordate ironiche, archiviare nel cestino della spazzatura etica e politiche di genere. Non è di questo tipo di messaggi che la città, come si vede purtroppo in ogni suo angolo, ha bisogno. Invito dunque i vertici della società – che, dopo aver aderito in qualità di sponsor al Festival della Città Educativa, in queste ore hanno aggiunto alla vergognosa e scadente pubblicità proposta anche delle risposte discutibili – e l’Amministrazione comunale di Palermo a ritirare la pubblicità e a rimuoverne il responsabile, nonché ad occuparsi seriamente della pulizia della città.