Gesap: Cda a casa e subito un accorto piano industriale

GESAP_4“Il rilancio della Gesap passa inevitabilmente dall’azzeramento totale del consiglio di amministrazione, atteso che, nella migliore delle ipotesi, il vice presidente della società aeroportuale coinvolto nelle recenti e note vicende di cronaca agiva indisturbato. E’ indispensabile però un accorto piano industriale che elimini tutte le storture registrate negli ultimi anni, frutto di decisioni superficiali e spesso sbagliate che hanno fatto solamente vivacchiare una aeroporto come quello di Palermo, dalle grandi potenzialità. Mi aspetto che presto la situazione si ribalti. Ciò significa che la futura governance della Gesap deve cambiare diametralmente visione sotto il profilo gestionale”. Lo afferma in una nota il vicepresidente della Commissione Lavoro all’Assemblea Regionale Siciliana, Mariella Maggio. “Un esempio per tutti – conclude il deputato Pd -, la vicenda dei lavoratori Autogrill da me sollevata in passato in V Commissione e sulla quale la Gesap quando non si è limitata a risposte laconiche ha steso un silenzio tombale. Chiedo quindi al governatore Crocetta una attenta scelta per il commissariamento”.

Imu agricola: iniqua tassazione, sostegno e solidarietà a tutti i produttori in protesta

terreni“Esprimo pieno sostegno e solidarietà a tutti i produttori agricoli che in tutta la Sicilia, sotto la sigla unitaria “Agrinsieme”, protestano contro l’iniqua tassazione che appesantisce le già precarie condizioni del comparto agricolo. Il Ddl di conversione del Dl n. 4/2015, recante misure urgenti in materia di esenzione Imu, continua a creare contrarietà e preoccupazione nel mondo agricolo siciliano. L’imposta va abolita perché va a colpire i terreni produttivi di un settore che ha ampiamente dimostrato, soprattutto in termini di export e occupazionali, di poter essere trainante per il superamento della crisi e di poter davvero creare ricchezza”. Lo afferma in una nota il vicepresidente della Commissione Lavoro all’Assemblea Regionale Siciliana, Mariella Maggio. “Ad essere colpiti – prosegue Maggio -, sono i beni strumentali e quelli che servono ordinariamente agli agricoltori per produrre; senza considerare tutte le calamità naturali che hanno colpito il comparto primario”. Secondo l’elenco Istat dei Comuni, sarebbero totalmente esenti dal pagamento i terreni dei comuni montani e i terreni agricoli e non coltivati posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, situati in Comuni parzialmente montani. Per tutti gli altri previsto il regolare pagamento dell’imposta. Secondo, invece, i criteri 2014, sarebbero esenti dal pagamento Imu i proprietari dei terreni situati in Comuni ad oltre 600 metri di altitudine e sono previste esenzioni parziali per i proprietari di terreni situati in Comuni che si trovano tra i 600 e i 281 metri di altitudine. “Invito, il governatore Crocetta e l’assessore Caleca – conclude il deputato Pd – a porre in essere tutti gli atti che rientrano nelle proprie prerogative, al fine di alleviare il comparto da tale mannaia, che ingiustamente, rischia di portare migliaia di famiglie di produttori agricoli sul lastrico”.

“Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”: in ricordo di Giuseppe Siciliano

safe_imageOggi si leggono tante e squallide storie su persone che non compiono il proprio dovere sul luogo di lavoro. Ma su di esse rifulgono esempi di dedizione e di sacrificio che spingono ad andare avanti e a compiere il proprio dovere in ognuno dei luoghi dove siamo chiamati a farlo, con la stessa determinazione e lo stesso spirito. Uno dei più generosi e fulgidi esempi è quello del vigile del fuoco Giuseppe Siciliano, morto nel crollo di un’ala di un palazzo, l’11 marzo del 1999, a Palermo, nel tentativo vano di salvare i suoceri Maria e Salvatore Finocchio intrappolati nel proprio appartamento. Una nuvola scura si elevò su una Palermo, accompagnata dal grido disperato di Liliana, una delle figlie dei due pensionati sepolti: “Ecco come cade la città di Lima e Ciancimino, ecco come crolla un palazzo costruito da Gambino… Donne di Palermo svegliatevi, siete tutte in pericolo, con i vostri figli, ribellatevi”.
E con Giuseppe Siciliano un grazie lo rivolgo a tutti i Vigili del Fuoco per la loro opera instancabile.

Linciato ed infoibato: ma Placido Rizzotto è un esempio sempre vivo!

rizzottoEra la sera del 10 marzo 1948. Una data che non si può dimenticare. Placido Rizzotto, sindacalista, aveva solo 34 anni: fu sequestrato da un gruppo guidato da Luciano Liggio. Lo circondarono in strada a Corleone, lo portarono in una fattoria, lo picchiarono a sangue fino a fracassargli il cranio. Poi lo buttarono come un’immondizia in una foiba di Rocca Busambra. Fecero un unico errore al quale posero successivamente rimedio: all’assassinio aveva assistito un piccolo pastore, Giuseppe Letizia, 12 anni. Il padre scambiò i suoi tentativi di raccontare quello che aveva visto per un delirio febbrile e lo portò all’ambulatorio del dottor Michele Navarra, il padrino di Corleone alla cui cosca era affiliato Liggio. Navarra gli fece, un’iniezione d’aria che gli fu letale.
La storia della Sicilia – in fondo – è semplice. Un lungo elenco di date e una sfilza di nomi e di volti (anche sbiaditi dal tempo, se vogliamo) che si ricollegano a morti atroci per mano mafiosa e corrotta.
Placido era partito per la guerra: si era distinto sulla Carnia. Dopo l’armistizio, era passato con i partigiani, unendosi alle Brigate Garibaldi. La sua resistenza continuò anche quando tornò in Sicilia. Divenne presidente dell’associazione combattenti e reduci, l’Anpi di Palermo e della Camera del lavoro di Corleone. In definitiva, ecco il paradosso, venne assassinato per la terra e per l’applicazione di una legge (del governo Badoglio: la legge Gullo). Onoro un uomo che non si riempì la bocca di parole come “legalità” ma agì per l’affermazione dei diritti fino a quando non venne linciato ed infoibato. E per avere una tomba dovette attendere decine e decine di anni.

L’8 marzo non è una festa ma un momento di riflessione e di lotta!

11020442_10202307220320369_478567929_nNoi non crediamo ad una festa con ricorrenza annuale. Crediamo alla lotta quotidiana per trasformare l’agire sociale. Non abbiamo bisogno né di cioccolatini né di mimose ma siamo sempre pronte ad adoperarci perché la situazione cambi e crediamo sia necessario investire sulle donne. Investire sulle donne infatti non è solo una questione di equità e pari diritti, è anche una scelta vantaggiosa.

In Italia lavora il 54,3% delle madri: nel Sud la percentuale scende al 37,4%, contro il 61% rilevato al Centro e al Nord. Ancora più svantaggiate le donne lavoratrici indipendenti. E poi ci sono le donne single: le prime ad essere sacrificate se ci sono posti di lavoro da tagliare.

Non abbiamo bisogno di ricorrenze e quote rosa, ma di investire sulla contrattazione, per contribuire fattivamente alla ripresa del Paese che passa anche attraverso una maggiore presenza e partecipazione delle donne nei luoghi lavorativi ed in quelli decisionali, e un nuovo welfare attento alle loro esigenze ed alle esigenze delle famiglie.

Per il resto…concludo che come dimostrano certe occasioni alle donne non vengono negati dei diritti ma che le donne, ancora, non hanno del tutto preso coscienza dei loro diritti!

Unioni civili: sì convinto ad un ddl che parla di cose concrete

unioni_civili_d0“Finalmente abbiamo votato il disegno di legge contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere e che l’istituisce il registro regionale delle unioni civili. Un segnale di grande civiltà verso la tutela dei diritti e contro le discriminazioni che ancora vengono perpetrate nel corpo della nostra società nei confronti di chi viene considerato diverso per sesso, razza o per stato civile. Il sì al riconoscimento e l’appoggio sociale ai legami umani con una vera tutela dei diritti delle coppie di fatto in tutti gli aspetti della vita quotidiana è importantissimo. Ricordo che esistono delle discriminazioni anche nell’affitto della casa e lo stalking colpisce spesso in maniera più pericolosa i componenti delle coppie di fatto”. Lo afferma in una nota il vicepresidente della Commissione Cultura all’Ars Mariella Maggio. “In Europa stanno facendo tanti passi avanti, la Sicilia non poteva restare indietro”, dice il deputato Pd, che conclude: “Ancora oggi, in aula, troppi interventi tesi a dimostrare l’inesistenza dei problemi e la conseguente inutilità degli effetti della norma stessa. Ma ce l’abbiamo fatta”.